La Pineta di Laterza detta Scivolizzo è uno dei pochi luoghi verdi frequentabili ad ovest di Taranto. Pochi giorni fa l’amministrazione ha avuto conferma dalla Regione Puglia di un finanziamento di 350mila euro per la sua valorizzazione. Settantasette persone hanno gradito la notizia, altre invece hanno inveito bollando il finanziamento come il solito spreco della politica. Ne ha dato notizia con un post su facebook l’ing. Gianfranco Lopane (sindaco di Laterza) e subito un’alluvione di commenti è arrivata sul suo profilo. Scatenando una vera lite, che ha mandato in soffitta la netiquette, il galateo che dovrebbe essere usato nello scambio di commenti in rete. Sono volate parole grosse, che certo avranno un’eco nella vita reale. “Laterza sta andando a rotoli e qui si parla di aggiustare la pineta” dice una ragazza subito appoggiata da altri. Inutile spiegare che il finanziamento fa riferimento a bandi europei e che i capitoli di bilancio regionali sono diretta espressione dei fondi comunitari assegnati in base alla programmazione fatta a Bruxelles. “Queste ca…ate le potete raccontare ad un bimbo di 5 anni” risponde l’animatrice della protesta virtuale che raccoglie la delusione e la mancanza di interventi attivi dove la crisi ha inciso di più: ovvero sul lavoro. In questo quadro le risorse spese per valorizzare il verde sembrano un’offesa come le brioche che la regina Maria Antonietta consigliava di mangiare al popolo che non aveva pane. Non vale a niente spiegare come fa Marianna Casarola che “bisogna costruire un sistema, partendo dalle basi per avere sviluppo quindi posti di lavoro”. La discussione è interessante perché rivelatrice di due emergenze, figlie l’una dell’altra. La disperazione sociale delle fasce più deboli lasciate senz’armi nella crisi e la conseguente mancanza di attenzione al verde, di cui è inutile spiegare i benefici a chi ha preoccupazioni riguardanti il suo avvenire e teme la concorrenza dei lavoratori irregolari. Peccato perché è una notizia che fa piacere nell’enorme contrazione di risorse pubbliche e perché quei finanziamenti altrimenti sarebbero andati a qualcun altro Comune o tornati nelle casse di Bruxelles. Tuttavia è bene chiarire che il verde non è un optional, tanto più in una Provincia che ha sacrificato mare, aria e terra alla produttività senza avere nemmeno il beneficio della piena occupazione.
Di Nicola Natale