di Michele Pacciana
Il cavallo è essere vivente che richiama intime pulsioni emotive e stimola ad una scambio relazionale fatto di empatia e affettività. L’interazione con questo magico animale è particolarmente indicata per i soggetti con disabilità psicomotoria e gravi deficit nel movimento e nel comportamento. La vicinanza con cavalli docili e appositamente condotti ed addestrasti, favorisce infatti la metabolizzazione degli stati d’ansia e l’acquisizione di un corretto rapporto con se stessi e con il mondo circostante. Il cavallo è uno straordinario catalizzatore di energia che percepisce e asseconda le proiezioni e le emozioni di chi lo circonda, contribuendo a un diffuso senso di armonia e benessere interiore. Questo spirito, unito alla consapevolezza dei riscontri clinici, ha spinto gli operatori del Centro Riabilitativo Osmairm, con il Centro Diurno di Laterza, a dar vita al progetto “Amico cavallo”. L’iniziativa, coordinata dalla dottoressa Vitalba Bruno, Psicologa, e dalla dottoressa Enza Gatti, educatrice, si articola in quattro incontri informativi e conoscitivi nei quali un gruppo di ospiti delle strutture riabilitative si recheranno presso La Tenuta della famiglia Satta, a Ginosa in Contrada Palombaro ad interagire con gli animali in un rapporto di conoscenza e di interscambio relazionale ed emozionale.
La vicinanza con le bellissime bestie della tenuta Satta, circa una decina, consentirà ai soggetti coinvolti di acquisire l’esatta cognizione delle regole del contesto di vita del cavallo, la conoscenza dell’habitat dell’animale, , di approfondire la conoscenza della relazione Uomo-Animale, oltre a padroneggiare le dinamiche di sviluppo del proprio equilibrio psico-fisico e di un armonico rapporto con la natura. Il progetto che s’inserisce in un’iniziativa pilota, prevede anche il potenziamento dell’autostima individuale: Gli ospiti dell’Osmairm si faranno carico di governare gli animali e dar loro da mangiare, acquisendo responsabilità, obiettivi e progettualità personali.
“Non si tratta di vera e propria ippoterapia – precisa la dottoressa Enza Gatti – piuttosto di un primo approccio, conoscendo gli animali i ragazzi riscoprono se stessi e le proprie emozioni. Le barriere, specie quelle interiori e di comportamento, si superano anche accarezzando un cavallo. Che diventa un amico”.