La delegazione diocesana dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, nell’Anno della Fede e del cinquantesimo anniversario dell’inizio del Concilio Vaticano II, promuove un incontro di formazione socio-politica rispondendo alla sollecitazione dei Vescovi di Puglia, che invitano ad a globalizzare la solidarietà.
“È sotto gli occhi di tutti che la crisi attuale non è solo economica, ma anche etica e antropologica. La globalizzazione dei mercati domanda un impegno ancora più grande e concreto per globalizzare la solidarietà. I beni della terra sono dati dal Creatore a tutti gli uomini: su tale principio si fonda la tessitura di un legame profondo tra economia ed etica. Un “ponte nuovo”, che non si limita ad inserire settori o segmenti etici nella prassi economico-finanziaria attuale, ma cerca nella dottrina sociale della Chiesa le dimensioni indispensabili, le “esigenze intrinseche” per passare dalla denuncia alla costruzione di una “casa comune”. I “beni relazionali” ed i “beni finanziari” devono essere collegati al principio del primato della persona sull’economia. Papa Benedetto XVI chiede di elaborare un’etica «amica della persona» (Benedetto XVI, Caritas in veritate, 45). In questo campo osiamo pensare e sperare che il Sud possa rivelarsi un nuovo “laboratorio”, capace di fornire orientamenti ed esperienze utili al resto del Paese, dell’Europa e del mondo”(Conferenza Episcopale Pugliese, Cristiani nel mondo, testimoni di speranza, n. 28).
L’incontro avrà luogo giovedì 9 maggio 2013, alle ore 19.00 presso la Sala Mons. Martino Scarafile al Centro Pastorale Lumen Gentium di Castellaneta.
Il tema dell’appuntamento è “Fede, società e politica in Luigi Sturzo, anticipatore del Concilio Vaticano II“; interverranno il prof. Vittorio De Marco (Università del Salento), il prof. Antonio Panico (direttore della Lumsa di Taranto e docente presso la Lumsa di Roma), modera il dott. Michele Recchia(delegato OESSG di Castellaneta), con le conclusioni di S.E. Mons. Pietro Maria Fragnelli(Vescovo di Castellaneta).
POLITICA E TEOLOGIA MORALE
“La politica ben intesa è una forma della carità. Questo principio è fondamentale nella teologia morale, per quanto non lo sia, purtroppo nella pratica umana, sia per coloro, alle volte i migliori, che si allontanano dalla politica come da cosa poco pulita,. Sia per coloro che, occupandosene, non si sentono più legati dalle leggi morali con le quali sarebbe difficile, stando a loro, fare della politica come la fa il “mondo”. L’idea di politica come partecipazione del cittadino alla vita pubblica contiene due elementi: cooperare al bene comune nella misura delle proprie forze (carità) e adempiere all’officio, alla carica, al mandato di cui si è stati rivestiti (giustizia communitaria)”.