Dopo il triduo di preparazione, alle ore 10,30 di domenica 7 aprile 2013 i bambini presenteranno alla Madonna un omaggio floreale partendo dalla parrocchia San Domenico verso la chiesa Mater Christi, in occasione della Festa della Mater Christi e della Divina Misericordia; alle ore 11,00 il parroco don Franco Alfarano celebrerà la Santa Messa, cui seguirà alle ore 13,00 pranzo comunitario presso una masseria adiacente la chiesetta per ricordare la pasquetta che facevano i nostri antenati. La sera, alle ore 18,30 l’immagine della Vergine verrà portata in processione con fiaccolata dalla parrocchia San Domenico verso la chiesetta, attraversando alcune vie della città e alle ore 19,30 il parroco don Franco Alfarano celebrerà la Santa Messa; la festa è animata dalla Bassa Musica del M° Francesco Guerra di Carbonara (Ba). Questa tradizione è nata 360 anni fa (1653-2013) e si rinnova, radicata com’è sulla venerazione materna a Maria.
“La nostra città venera con tenera devozione e pietà sincera la grande Madre di Dio -ha detto don Franco Alfarano – Un culto antichissimo, una devozione popolare, profondamente sentita dalla nostra gente, risale al tempo del vescovo di Castellaneta, Carlo Antonio Agudio, (1650-1673). Ma già nel 1600 esisteva una chiesa in contrada Palma Mater Christi. L’edificio in barocco semplicissimo, sorge a circa un chilometro dall’antica Porta Piccola della città. Nel piccolo presbiterio, in un’apposita nicchia, vi è la statua lignea della Mater Christi, con in braccio il Bambino Gesù, opera dell’artista napoletano Citarelli (prima metà dell’800), e riproduce la Vergine e il Bambino delle icone. A sinistra della chiesetta si accedeva alla grotta antico insediamento rupestre del sec. XI dove, secondo la tradizione, si rinvenne la bella immagine della Mater Christi, che diede origine al culto. L’immagine è un dipinto su tela in stile bizantino (ora conservato in episcopio); anche qui la tradizione vuole che tale tela sia stata ritrovata miracolosamente da un giovane pastore Nicolao da Rodi: mentre pascolava il suo gregge vide una gran luce provenire da quella grotta, fra incertezza, paura e meraviglia ebbe vari colloqui con la Vergine, di farsi portavoce della Madonna ad invitare in quel luogo il vescovo e il Capitolo Cattedrale per tirar fuori dal fango l’immagine della Vergine. Il pastorello, durante una processione del vescovo e del Capitolo, in occasione delle Rogazioni, si fece coraggio e invitò i prelati alla visita della grotta e tra lo stupore e l’incredulità rinvengono l’icona della Vergine Maria: era il 25 aprile 1653″.
“Da qualche anno si è ripresa, per quanto è nelle nostre possibilità, il culto alla Vergine con triduo di preghiera, processione e il pranzo comunitario – ha continuato il parroco – Sono occasioni per un consolidamento di fede nelle nostre radici cristiane, momenti aggregativi e conservazione di tradizione e cultura religiosa. Il Beato Giovanni Paolo II, in questa domenica, ha voluto inserire la Festa della Divina Misericordia (Gesù Misericordioso) di cui è stato tanto devoto”.