Impugnano nuovamente la penna gli ex operai della Miroglio e questa volta, dopo la lettera indirizzata nei giorni scorsi al Presidente della Regione Puglia Vendola, lo hanno fatto per scrivere all’Assessore Regionale al Lavoro Leo Caroli (ex Presidente della Task Force Regionale per l’impiego). Questo Il contenuto della missiva:
“Carissimo Assessore Leo Caroli, in qualità di ex lavoratori della Miroglio, ti scriviamo in merito alla lettera indirizzata qualche giorno fà al Presidente Vendola. Noi teniamo e terremo sempre conto del lavoro straordinario e del costante impegno profuso nella vertenza da tutti gli attori principali che hanno preso parte agli innumerevoli tavoli delle trattative per trovare una soluzione lavorativa alla nostra vicenda. La nostra lettera al Presidente Vendola aveva e ha un significato profondo e crediamo, anzi ne siamo certi che per la sua straordinaria sensibilità d’animo lui nè abbia compreso perfettamente il significato. La nostra non voleva essere una critica al lavoro fin qui svolto da parte della sua persona. Certamente va detto, senza giri di parole che il fallimento Qbell ha gettato nello sconforto totale tutte le famiglie e tutta la cittadinanze di Ginosa, di Castellaneta e di Laterza. All’interno delle famiglie Miroglio fino a qualche mese fa si respirava un’aria felice si diceva a propri figli che forse ci sarebbe stata la possibilità di un ritorno alla normalità, di un ritorno alla serenità psicologica, che forse gli sforzi fatti da noi lavoratori in primis, dalla famiglia Miroglio, dalla Regione Puglia, dai Sindaci del territorio, dai Ministeri e dalle OO.SS del territorio, potevano portare al raggiungimento di un sogno,un sogno chiamato LAVORO, un parola rara al giorno d’oggi. La delusione delle nostre mogli, sempre al nostro fianco in questi anni difficili è stata tanta, ci avevano creduto questa volta, infatti promettevano ai nostri figli che con la presenza del lavoro in casa, non sarebbero più mancate le possibilità per l’iscrizione all’Università, o i soldi comprare lo zaino nuovo, quello all’ultimo grido che piace a loro, o per curare al meglio i familiari ammalati. Ma nella realtà purtroppo la cose vanno sempre diversamente. Ancora una volta ci sentiamo vittime di gente senza scrupoli brava solamente a distruggere il tessuto sociale di un territorio, non comprendendo che dietro le loro tante bugie, dietro i loro sotterfugi ci sono uomini, donne e bambini. Sai Leo, siamo stanchi, ma stanchi sul serio di essere illusi e subito dopo disillusi, di essere ridicolizzati da persone esterne brava solo a criticare perché quello è il loro lavoro e non fanno niente per mettersi in gioco. Purtroppo i fatti per il momento e solo per il momento danno ragione a loro. Noi tutti, pensiamo, che ai gruppi subentranti venga ribadito, in primis dall’istituzione regionale, che tutti gli elementi previsti nell’accordo del 9 luglio 2012 siglato presso il Ministero del lavoro per aiutare l’investimento sono a loro disposizione, ma le modalità di cessione degli stabilimenti , della parte economica e di altre forme di garanzia, le decideranno i lavoratori con le OO.SS territoriali e con i loro Sindaci rapportandosi costantemente con le istituzioni Ministeriali e Regionali. Noi non trattiamo più sul forse, sul vediamo, sul faremo. Chi ha la seria volontà di fare impresa negli opifici Miroglio, dovrà necessariamente produrre “fatti concreti” a garanzia dell’investimento. Nei prossimi noi giorni, noi lavoratori ci riuniranno in assemblea e TUTTI INSIEME come sempre abbiamo fatto nel corso di questi lunghi 4 anni e mezzo, discuteranno e decideranno le forme di garanzie più idonee da sottoporre all’attenzione del prossimo tavolo Ministeriale” previsto per il 21 Ottobre.
Ginosa 26 Settembre
I LAVORATORI EX-MIROGLIO