SANITA’, 8LUG – Cristella: “Gli utili d’esercizio 2012 della ASL pugliesi secondo la Gentile”



 

Bari, 8 lug - L’insostenibile leggerezza delle recenti trionfalistiche dichiarazioni della Gentile sui conti in ordine nella sanità pubblica pugliese, è davvero preoccupante e al limite del decoro istituzionale. L’assessora regionale alle politiche della salute, afferma che nel 2012 vi è stato un utile d’esercizio di 3 milioni di euro per le ASL pugliesi nonostante i tagli rivenienti dal riparto del fondo sanitario nazionale per 70 milioni di euro rispetto a quanto programmato nel piano di rientro dal debito sanitario pugliese, stipulato a Roma nel novembre 2010. La Gentile dimostra d’avere memoria molto corta perché non cita che la spesa sanitaria in Puglia per gli anni 2011 e 2012 ha assorbito circa il 90% del bilancio autonomo ed i contribuenti pugliesi sono stati salassati per circa 335 milioni di euro nel 2011 e per altrettanti nel 2012, nonostante il disavanzo sanitario riportasse al 31.12.2011 poco più di 146 milioni di euro al lordo della quota assegnata al sistema sanitario pugliese dal fondo sanitario nazionale ammontante a circa 100 milioni di euro. Dunque chiacchiere e bugie perché i dichiarati 3 milioni di euro d’utile d’esercizio per il 2012 non sono il frutto di saggezza politica del governo Vendola, piuttosto rappresentano una maniera invereconda di abile svuotamento di denaro dalle tasche dei contribuenti pugliesi. Alla storia della cattiva politica sanitaria della Puglia adottata sin dagli inizi del 2011, passeranno invece i 2.200 posti letto in meno; la chiusura di ben 21 stabilimenti ospedalieri; la reintroduzione dei tickets sanitari che non ha tenuto nel conto delle condizioni delle classi sociali meno abbienti; le incivili attuali attese bibliche per sostenere esami e/o visite specialistiche; il recente accanimento contro il sistema del laboratori d’analisi privati, rivelatosi d’ausilio all’offerta di servizio pubblico; il mancato spostamento dei servizi dagli ospedali al territorio; l’attuale carente assistenza domiciliare; l’umiliante blocco del turn-over che ha risentito del patto di stabilità; la piaga non ancora sanata degli stabilizzandi ed infine gli immancabili sprechi ancora persistenti nelle gestioni ASL pugliesi. Altro che utile d’esercizio per il 2012! L’attuale governo regionale in realtà ha demolito il SSR, rendendo sempre più difficoltosa l’assistenza sanitaria per gli annichiliti cittadini pugliesi vessati oltremisura da un’amministrazione pasticciona e chiacchierona”./comunicato





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