Nel mese mariano per eccellenza il gigantesco rosario di 93 metri proveniente dalla grotta delle apparizioni dove la Vergine apparve nel 1858 a Bernadette, ha fatto tappa a Laterza soffermandosi in una suggestiva e toccante cerimonia al centro di riabilitazione Osmairm, la struttura più grande del Territorio per la cura e l’assistenza dei disabili gravi e gravissimi che non possono per diversi motivi essere ospedalizzati o assistiti in famiglia.
“Non è un caso che il Rosario di Lourdes si fermi qui – ha detto monsignor Domenico Jacovelli, rettore del santuario Mater Domini che da più di 400 anni rinnova il culto mariano dell’apparizione della Madonna al pastore Paolo Tria luogo in cui oggi sorge la chiesa meta di pellegrinaggi e di quella continua devozione che tocca tutti gli strati sociali e investe tutti i paesi limitrofi – il corale abbraccio della Madonna con la città di Laterza non poteva che cominciare da qui, ha proseguito il presule, dagli ultimi, spettava proprio agli ospiti di questa struttura, a chi porta impresso nel corpo il segno visibile della sofferenza, sgranare per primi il Rosario della consolazione e della comune presa in carico di coloro che agli occhi di Dio sono pietre vive nel cammino di redenzione di ognuno. In chi soffre vediamo Cristo morto e risorto che si fa specchio per tutti noi e guida per la nostra vita”.
Un momento di vera attenzione dunque, che si riverbera nelle persone e nei luoghi che si prendono cura di quelli che a torto vengono considerati nell’angoscia collettiva i meno fortunati. Coadiuvati dalle dame dell’Unitalsi,gli uomini e le donne con handicap che vivono all’Osmairm hanno dipanato in processione la grande corona, simbolo di fratellanza e solidarietà, ognuno, camminando per i giardini del Centro, ha sorretto un grano del grande Rosario, come se ciascuno portasse e donasse dentro di sé la sua storia. Chi ha potuto e voluto ha recitato una preghiera. Poi il Santo Rosario ha proseguito nell’abbraccio con tutto il paese passando per la parrocchia di Santa Croce dove c’è stata una veglia di preghiera e facendo base al santuario dove la sera è stata officiata una Santa messa con tutte le confraternite e i fedeli. Il Rosario è passato idealmente dai disabili a tutta la cittadinanza. Nella devozione popolare è toccato alle confraternite di portare la corona in processione. Ora il Rosario di Lourdes ci saluta, proseguendo il pellegrinaggio per le diocesi italiane toccherà Terni. In una fede in cammino sembra di risentire le parole di Papa Francesco: “andate toccate le periferie del mondo”. La periferia del mondo, è anche la periferia di noi stessi, in cui far entrare quel Dio che è Amore e che ritroviamo negli occhi degli altri, ogni giorno.